Cosa sono i rottami ferrosi e perché è così importare stare attenti al loro smaltimento

L’utilizzo quotidiano di oggetti metallici sta indirizzando il mercato verso prodotti che possano essere riciclati o recuperati al fine di salvaguardare il pianeta. Sebbene le aziende siano propense nell’utilizzare materiali ecosostenibili, attualmente le difficoltà di smaltimento e riutilizzo dei rottami ferrosi sono un problema concreto. Nelle prossime righe analizzeremo meglio questo aspetto definendo cosa siano i rottami ferrosi e cercando di capire perché è così importante stare attenti al loro smaltimento.

Rottami ferrosi: definizione

Da un punto di vista tecnico si definiscono rottami ferrosi tutti quei rifiuti composti da ghisa e ferro che rientrano nella categoria dei rifiuti metallici. La loro composizione chimica è caratterizzata da materiali metallici che possono inquinare l’ambiente se non opportunamente smaltiti.

Materiali ferrosi: smaltimento a norma di legge

La grande varietà di oggetti da smaltire in cui sono presenti materiali metallici induce i cittadini a dover contattare necessariamente un’azienda specializzata per lo smaltimento di rottami ferrosi. Sebbene trasportare tali materiali in una discarica ecologica possa essere una soluzione valida, affinché si possa effettuare un lavoro senza commettere infrazioni è opportuno rivolgersi ad aziende specializzate iscritte all’Albo. Per ottenere un servizio migliore e una tutela ambientale di livello è fondamentale informarsi attentamente su questa caratteristica; attraverso un servizio autorizzato si potranno smaltire i rottami ferrosi in tempi brevi e senza incorrere in illeciti.

Smaltimento rottami ferrosi: la procedura ideale

Il primo passo da compiere per lo smaltimento dei rottami ferrosi si identifica nella compilazione di specifici documenti, questi ultimi veri e propri certificati che attestano la conformità del processo a norma di legge. Affinché si possa definire la procedura di smaltimento è necessario analizzare il Decreto del 1° febbraio 2018 promosso dal Ministero dell’Ambiente dove si ha la semplificazione delle modalità con cui avviene la raccolta dei rifiuti non pericolosi, tra cui i metalli ferrosi. Il Decreto delinea le linee guida che le aziende addette allo smaltimento devono rispettare, cioè la compilazione di quattro formulari da far scrivere a coloro che hanno la necessità di smaltire i rifiuti. Tali formulari verranno consegnati uno al cliente e gli altri tre all’azienda addetta allo smaltimento. Interessante analizzare come il Decreto abbia velocizzato la burocrazia legata a questo tema, è infatti necessario effettuare le operazioni di raccolta e trasporto entro la giornata in cui è stata eseguita la richiesta. Tale dinamica aiuta il cliente nel liberarsi in modo rapido e senza particolari problemi dei rottami accumulati.

Effettuata la raccolta e il trasporto dei materiali metallici, l’azienda incaricata dello smaltimento può decidere autonomamente se riciclare, recuperare o smaltire il carico. Se il proprio scopo è quello di recuperare i rottami ferrosi per indirizzarli a una destinazione d’uso meno invasiva, è importante informarsi sulle modalità di smaltimento dell’azienda contattata e regolarsi di conseguenza.

Materiali ferrosi: il recupero

Come anticipato nel paragrafo precedente, i rottami ferrosi possono essere recuperati. Dal punto di vista tecnico tale processo è molto utile per preservare l’ambiente e veicolare i materiali metallici verso un riutilizzo reale. La possibilità di trasformare i rottami ferrosi, ormai marcescenti, in materiali completamente nuovi, preserva l’ambiente dai necessari processi chimici a cui devono sottoporsi per uno smaltimento completo in laboratorio. Negli ultimi anni sempre più aziende sono votate al recupero dei rottami ferrosi, questo non solo per tutelare l’ecosistema ma anche per una strategia di marketing aziendale favorevole.

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